Scrivere di sè

Scrivere di sé

La cura della propria storia si declina da una parte come l’attenzione per la memoria e dall’altra nella pratica della scrittura autobiografica. Scrivere di sé significa depositare sulla carta la propria memoria incarnata, cercando di trovare le parole vere in grado di raccontarla. Il processo dello scavo della memoria, della ricerca delle parole giuste con cui esprimere quei fotogrammi e della scrittura è un processo lento e graduale, talvolta doloroso ma sempre in grado di offrire sollievo. Si tratta di un viaggio di autoconoscenza e di autoformazione in prossimità del centro di sé che va affrontato con delicatezza e gratitudine verso tutto ciò che la scrittura saprà restituire. L’obbiettivo è quello di risignificare la propria storia di vita e di costruire un senso al proprio camminare nell’esistenza. Ciò avviene in parte recuperando memorie che già ci appartengono consapevolmente e in parte aprendoci al nuovo e al possibile, cercando di portare alla luce quelle zone in ombra che rimangono nascoste e sono più difficili da contattare. L’auspicio è che questo lavoro possa consentire di ritrovare uno sguardo nuovo, innamorato e grato nei confronti della nostra storia personale e anche verso il mondo in cui si abita e in cui ciascuno vive la propria esistenza.

Scrivere di sé è un processo trasformativo molto potente che può aprire spiragli di luce laddove vediamo solo ombre.

L’intuizione di proporre la scrittura autobiografica come cura di sé e come ricerca esistenziale si deve al prof. Duccio Demetrio, fondatore della Libera Università dell’autobiografia di Anghiari insieme a Saverio Tutino. Per usare le sue parole:  Quando parliamo di approccio autobiografico intendiamo scrittura di sé. Ci può essere un approccio autobiografico all’insegna della narrazione orale, ma la LUA è una comunità di scrittura, una comunità che, in questi oltre vent’anni, ha cercato di mettere a fuoco il senso della scrittura personale come momento di cura di se stessi, dove la parola ‘cura’ non viene utilizzata con un’accezione di carattere clinico terapeutico, pur occupandosi anche di questi aspetti.

I fondatori della LUA provengono da ambiti formativi precisi. Saverio Tutino scrittore e autobiografo, fondatore anche dell’Archivio Diaristico di Pieve S. Stefano, è stata una persona molto vicina agli aspetti letterari e poetici della scrittura autobiografica. Il professore Duccio Demetrio viene dal mondo della filosofia milanese, che lo ha formato ed educato, in modo particolare la filosofia di origine esistenzialistica; nella realtà milanese ha poi approfondito i motivi filosofici sia dello scrivere, sia del ruolo della scrittura come importante fattore di cambiamento e di trasformazione. La Libera università dell’autobiografia nasce, dunque, grazie all’ideazione di uno scrittore e di un filosofo.

La scrittura autobiografica ha caratteristiche particolari

  1. La soggettività. Scrivere di sé è il riconoscimento di una donna o un uomo, o di una comunità, che si prende il diritto di occuparsi di se stessa e della propria storia come elemento di valore e unicità.
  2. La capacità di generare emozioni. Non si può scrivere di sé senza metterci le emozioni. Si può scrivere razionalmente un articolo, un saggio e persino un romanzo ma non si può prescindere dalle emozioni quando si scrive di sé.
  3. Le motivazioni. La scrittura autobiografica, in primo luogo, è una manifestazione spontanea di sé: essa nasce da un desiderio. Si scrive di sè per capire maggiormente chi siamo stati e chi siamo, e così la scrittura diventa un’opportunità, rivelatrice di quanto non si sapeva di sapere e di ricordare. Si scrive, inoltre, anche per salvare i ricordi prima che scompaiano. Si scrive anche per contrastare la voglia di dimenticare che può essere una forte tentazione, a volte. In realtà, introducendo un concetto di etica filosofica, non si può essere pienamente donne e uomini se si vuole cancellare il proprio passato, anche se si è trattato di un passato doloroso. Talvolta si scrive di sé per lasciare ad altri un’eredità o un segno del proprio passaggio.

“Insomma, non è possibile unire i puntini guardando avanti. Si può unirli solo dopo, guardandoci all’indietro. Così bisogna avere sempre fiducia che in qualche modo nel futuro i puntini ci potranno unire. Bisogna credere in qualcosa il nostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Perché credere che alla fine i puntini si uniranno ci darà la fiducia necessaria per seguire il nostro cuore anche quando questo ci porterà lontano dalle strade più sicure e scontate e farà la differenza nella nostra vita. Questo approccio non mi ha mai lasciato a chi chiede aiuto e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita” (Steve Jobs)

Alcuni temi fondamentali che solitamente vengono attivati dalla scrittura autobiografica

  1. La famiglia
  2. L’addio
  3. Il rimpianto
  4. La perdita
  5. L’amore
  6. La mancanza
  7. Il fallimento
  8. Il lavoro
  9. Il riscatto
  10. Il successo

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