San Lorenzo, la notte dei desideri

“San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade...”

Recitava Pascoli in versi, mentre Jovanotti (parecchio tempo dopo) cantava “E’ una notte come tutte le altre notti, è una notte con qualcosa di speciale”. E, se Pascoli non poteva che associare al fenomeno un evento tragico che segnò tutta la sua vita, per Jovanotti la “caduta di stelle” è un evento festoso. E di questi tempi, in cui predomina il pessimismo e la mancanza di entusiasmo, forse una pioggia di stelle rigenerante e detergente sarebbe auspicabile.

Nel caso non lo sappiate, per vedere le stelle cadenti occorre fissare il proprio sguardo verso una regione precisa del cielo, la costellazione di Perseo che si trova sotto Cassiopea. Tuttavia il fenomeno delle stelle cadenti di San Lorenzo non ha niente a che fare con le due costellazioni e si verifica in una regione del cielo ben più vicina alla terra.

“Le perseidi sono uno sciame meteorico, ovvero un gran numero di meteore, che hanno la stessa origine, visibili in pochi giorni. Nel caso delle Perseidi l’origine è la cometa Swift-Tuttle, una cometa periodica che ad ogni passaggio lascia molti detriti lungo la sua orbita. La Terra incrocia l’orbita della cometa ogni anno intorno al 12 agosto, attirando questi detriti”.

Quella polvere stellare che cade dallo spazio e si incendia a contatto con la nostra atmosfera, bruciando per sempre oppure, talvolta, riuscendo a congiungersi con la terra è un’immagine molto suggestiva e lascia il gusto di alzare la testa a cercare almeno una stella cadente per esprimere “quel” desiderio.

Probabilmente era molto più facile avvistare le scie luminose nel mondo antico, privo dell’inquinamento luminoso attuale, ma l’evento veniva associato ad auspici nefasti, una guerra imminente, un’epidemia o catastrofe naturale. Diciamo che quest’anno, stelle o no, la nostra buona dose di eventi nefasti l’abbiamo già avuta. Ciò non toglie che dipenda da noi dare un significato positivo alle cose che avvengono nella vita, anche quelle più difficili da digerire.
La tradizione cristiana, invece, associa il fenomeno al martirio di San Lorenzo. Solo molto più tardi la pioggia di stelle è divenuta realizzatrice di desideri segreti.

La parola desiderio viene dal latino de-sidera, che significa staccarsi dalle proprie stelle. Nel mondo antico (e non solo) si credeva che alla nascita il proprio destino fosse già scritto nelle stelle, così desiderare qualcosa può essere interpretato come una separazione volontaria da quel destino già scritto e immutabile, ovvero significa costruire la propria vita agendo fattivamente per realizzare i propri progetti e desideri.

Io ho sempre guardato il cielo nelle notti d’agosto alla ricerca delle scie luminose. Da bambina non mancavo mai alla veglia scout di San Lorenzo. Mi davo malata volentieri per campeggi ed escursioni ma stavo sempre benissimo per San Lorenzo. Ricordo ancora, come fosse oggi, che stendevamo i sacchi a pelo su una collinetta e aspettavamo sotto il manto di stelle. I bambini si addormentavano quasi subito ma io no, avevo troppi desideri da realizzare. Stavo sveglia per quasi tutta la notte a snocciolare la mia lunga lista di desideri al cielo. E i desideri si sono realizzati, chiedete?  molti sì. Certo c’è voluto molto impegno, determinazione e pure coraggio ma si sono realizzati e altri si realizzeranno.

galassia

Da casa mia non è possibile vedere il braccio della Via Lattea, come succede quando si viaggia in paesi molto scarsamente illuminati, ma ieri era comunque uno spettacolo incredibile. Mentre guardavo il cielo, i pensieri hanno cominciato a fluire come sempre accade quando si spegne il cervello e lo si lascia andare dove vuole. C’era silenzio, solo i suoni della natura e poi niente altro. Come è prezioso il silenzio! Non ci siamo più abituati, non siamo più abituati a pensare. Ora persino la macchina parla, bip bip bip, ogni volta che qualcosa-qualcuno si avvicina ai sensori, i cellulari suonano continuamente e se non suonano vibrano, brrr, brrr, brrr… Siamo talmente drogati di rumore che non sappiamo più ascoltare il silenzio. Così l’improvviso silenzio di ieri sera faceva quasi rumore. Ci vuole un po’ di pratica per ordinare le cose della vita in un “vuoto”, perché sono tante, persino troppe talvolta. Piano piano mi sono rilassata, il respiro si è fatto più morbido e lieve, i muscoli si sono allentati ed è allora che è cominciato. Prima una che pensavo quasi di aver sognato e non ho nemmeno avuto il tempo di esprimere il desiderio. “Cavolo” mi sono detta “stai più attenta!”. Poi un’altra e via con i desideri… Ma era talmente bello che a un certo punto ho dimenticato i desideri. Sono stata là fuori con gli occhi fissi nel cielo, guardavo le stelle e mi ricongiungevo con me stessa, con i miei pensieri, con i miei desideri, con quella “me” che sta troppe volte nascosta sotto gli abiti di scena che la vita impone. Occorre prendersi il tempo che serve per riparare le ferite, colmare le paure e riprendere a sognare.

E stanotte si replica! Voi che fate?

Grazie Stelle e grazie Desideri.

 

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