Non potho reposare
Una delle più belle canzoni d’amore mai scritte viene dalla terra in cui sono nata, la Sardegna. Scritta da Salvatore Sini nel 1926 e musicata da Giovanni Rachel, non è solo una canzone d’amore per una persona ma anche per una terra, uno spazio, una dimensione… una canzone d’amore per la vita…
L’amore è, di per sé, una dimensione d’infinito, diversamente da qualunque stato dell’esistenza. E’ la continuità dell’amore senza bisogno di presenza, di pretesa, di tornaconto che ci rende eterni. Nell’amore non ci sono calcoli né limiti. Questa canzone è poesia. Poesia in cui ogni desiderio, pensiero, sentimento non è che un susseguirsi di amore e ancora amore sia in dimensione reale che surreale: ca t’amo, forte t’amo, t’amo, t’amo.
Non posso riposare,cuore mio,
Sto pensando a te ogni momento
Non essere triste, gioia d’oro,
Ne addolorata o preoccupata
Ti assicuro che desidero solo te,
Perché ti amo forte ti amo ti amo ti amo
Amore mio, tesoro da voler bene,
il mio affetto è riservato a te.
Se avessi avuto le ali per volare,
sarei volato da te mille volte:
sarei venuto almeno per salutarti
o anche soltanto per vederti appena.
Se mi fosse possibile prenderei
Lo spirito invisibile dell’angelo
E le sue forme
Ruberei dal cielo il sole e le stelle
E creerei per te un mondo bellissimo
Per poterti regalare ogni bene.
Amore mio, rosa profumata,
amore mio, garofano odoroso,
amore, cuore, immagine adorata,
amore, cuore, io spasimo per te,
amore,sei il sole lucente che spunta la mattina in oriente.
Sei il sole che mi illumina
e mi esalta il cuore e la mente
giglio in fiore, candido come la neve,
sei sempre presente al mio cuore.
Amore mio, amore mio, amore:
possa tu vivere senza amarezza e dolore.
Se avessi potuto prendere tutto in una volta
la luce delle stelle e del sole
e il bene dell’universo,
mi sarei immerso come un palombaro
in fondo al mare per donarti vita,
sole, terra e mare.
Se fossi pittore ti farei un ritratto,
se fossi stato un eccellente scultore ti avrei fatto una statua di marmo.
Invece dico con dolore:
“non ne sono capace”.
Ma il marmo e la tela nulla contano in confronto alla vela d’oro dell’amore.
Vorrei abbracciarti e baciarti
per versare la mia anima nel tuo cuore.
Ma debbo venerarti da lontano.
Il pensiero del tuo amore mi conforta,
tela e trame della nostra vita
hanno lo stesso destino in virtù del tuo amore.
La bellezza dei tramonti, la prima alba.
L’aurora, il sole splendente, i profumi,
i canti della primavera, gli zefiri,
la brezza che fa splendere il mare.
L’azzurro del cielo, le cose migliori ti dono,mio angelo.
Ascoltatela nelle due versioni di Paolo Fresu e dell’indimenticabile Andrea Parodi