Caotica, una libreria a Siviglia
Un lugar para ser extravagante
Ovunque mi portino i miei viaggi, cerco una libreria. Non ha importanza che non conosca la lingua e che non possa capire una parola di ciò che c’è dentro le pagine. Cerco una libreria per la sensazione di trovarmi tra la moltitudine di volumi, per sbirciare tra gli scaffali in cerca di un libro conosciuto, per comprare un souvenir che ha senso solo per me. Cerco una libreria per mischiarmi con i lettori del posto, per sentirmi parte delle loro emozioni, per immaginare per chi stanno comprando quel libro che accarezzano con le mani. Ho sempre pensato che le librerie siano il luogo più romantico in cui incontrarsi.
Di solito dedico una parte della preparazione del viaggio a capire quali siano le librerie o i mercati di libri più interessanti dei posti in cui vado e poi programmo una visita. Il problema nasce quando la libreria o il mercato in questione sono così affascinanti che mi ci perdo dentro e non sento più il bisogno di uscire. Potete immaginare la felicità dei miei compagni di viaggio quando ciò accade!
Ritengo di essere molto amata dalle mie amiche e dai miei amici che, comprendendo quale insana passione sia la mia, cercano di tollerare la questione. Così dopo avergliela menata non so quanto sulla bellezza di una certa libreria, i malcapitati/e (più spesso e che i – si sa le donne sono più aperte alla cultura… hihihihi) acconsentono a farci tappa e qui entrano nel girone infernale dei folli, quelli matti per i libri. Per passare il tempo, mentre io mi perdo in contemplazione del luogo come una farfalla impazzita, scelgono, anche loro, un libro (in una lingua sconosciuta) da regalare a qualcuno che probabilmente non apprezzerà, durante la seconda mezz’ora le/li vedi prendere un caffè indugiando il più a lungo possibile, poi trovano una qualunque seduta e cominciano a leggere tutte le notizie del giorno sui social, dopo circa due ore di permanenza (quelli che mi amano di più, gli altri a questo punto mi hanno dato appuntamento in hotel per cena e se ne sono andati) mi minacciano e mi trascinano fuori con la forza… è successa la stessa cosa anche quando sono entrata dentro “Caotica”. Vi è mai capitato di entrare in un posto e dire questo luogo mi rappresenta? Beh, a me è successo a Siviglia, e non solo dentro una libreria in cui il caos è considerato l’origine della creatività e della parte più umana dell’uomo.
La libreria si definisce “un posto per essere stravagante”. All’ingresso il disegno di una bambina con maschera, pinne e boccaglio, incorniciata dalla scritta caotica. Penso “sono io”. Lei, la bambina con le pinne, è l’opera “girl-diver” dell’artista Alejandro Vicuna. Si legge nella spiegazione: una ragazza non protetta in mezzo all’asfalto ma che non ha paura di nulla, una ragazza coraggiosa che affronta la giungla urbana e il conflitto per immergersi nell’oceano culturale e renderlo più luminoso. Un paio di occhiali, pinne e tubo di respirazione sono il suo unico bagaglio per esplorare il mondo intorno e navigare tra i libri senza paura dell’avventura.
Caotica è uno spazio vivo, mutevole, passionale: una libreria, un bar, uno spazio culturale. Il caos come forza emotiva e trascinante, come ragione di tutte le cose, come ragione di vita e di creatività. Una scritta dice: per il caotico, i libri sono leggeri, fori attraverso i quali la conoscenza e l’apprendimento s’intrufolano.
Come non riconoscersi?
Al bar una ragazza italiana ci serve un caffè espresso e ci dice di essere felice di poter lavorare in un luogo stimolante e sempre in movimento durante il suo periodo di studio in Spagna. Ai piani superiori ci sono i libri, tanti, di tutte le provenienze. Ne compro diversi, poesie in spagnolo, libri da regalare, libri… Il tipo alla cassa mi chiede se leggo lo spagnolo, rispondo di no, lui ride e dice “capisco”, poi mette il timbro “Caotica” sulla prima pagina bianca di ogni libro e dice “torna a trovarci, qui siamo tutti matti”.
Se siete in viaggio a Siviglia e vi piacciono le storie, concedetevi un tuffo dentro Caotica che si trova in Calle José Gestoso, 8, 41003 Sevilla, non ve ne pentirete.
