Il coraggio di fare spazio: ecco di cosa parleremo

Almeno una volta nella vita, tutte abbiamo dovuto fare spazio.
In una casa, forse. Quando ci si accorge che non si sta più bene dove prima si riusciva a contenere tutto.
Quando la stanza dell’università, con il letto singolo e le mensole storte, non basta più.
Quando arriva una persona nuova, o quando se ne va.
Quando si cambia città o la città cambia troppo in fretta.
Oppure nel lavoro. Quando il ruolo che occupiamo non ci rappresenta più, quando le giornate si svuotano di senso, quando la fatica non è più solo fisica ma anche emotiva. Quando ci si accorge che l’impresa che abbiamo costruito, o l’ambiente in cui lavoriamo, non ci assomiglia più.

Ma fare spazio non è mai solo un gesto fisico. È sempre, prima ancora che un’azione, una decisione profonda. È riconoscere che siamo cambiate e che serve una nuova forma per accogliere chi stiamo diventando. È capire che qualcosa è finito per sempre e occorre lasciarlo andare. Per me è questo il passaggio più difficile: vado o resto, trattengo o lascio, resisto o rinuncio. In ogni caso occorre staccarsi da qualcosa e non è mai facile.

Fare spazio non significa aggiungere, significa togliere.
È lasciare indietro qualcosa. Un oggetto. Un’abitudine. Un ruolo che non ci somiglia più.
È rinunciare a ciò che non serve, anche se ci ha accompagnato per anni.
È fare ordine nel caos non per riempirlo subito, ma per accettare il vuoto. Quel vuoto fertile in cui può nascere qualcosa di nuovo.

Qualche volta si teme che il coraggio di lasciare – un lavoro, un’identità, un’abitudine – possa sembrare una debolezza.
Ma non è così.

“La vulnerabilità non è debolezza: è la nostra misura più accurata del coraggio.”
— Brené Brown

Il coraggio di fare spazio è una rubrica che nasce dai passaggi, da quegli snodi in cui ci siamo trovate e che, a posteriori, abbiamo realizzato essere determinanti per la nostra vita. Perché a posteriori? Perché nel momento sono soglie difficili, luoghi intermedi che possono essere disorientanti e complicati. Solo guardandosi indietro si può capire dove ci hanno portato o ci stanno portando.

La parola coraggio deriva dal latino cor, che significa cuore. Un tempo avere coraggio significava avere cuore, ovvero mettere nella vita tutto, desideri, fragilità, insicurezze, determinazione, forza interiore. Come dice molto bene Brené Brown, il vero coraggio non è l’assenza di paura, bensì la scelta di agire nonostante il timore.

In questa raccoglierò storie di donne che hanno scelto. Che hanno lasciato una strada comoda per aprirsi a un percorso più incerto, ma più vicino alla propria verità.
Storie di imprese nate da una frattura. Di idee cresciute nel silenzio. Di innovazioni che non sono nate nei laboratori ma nella vita.

In ogni intervista, cercheremo quelle parole che risuonano anche per noi, che possono indicarci una via quando stiamo attraversando il passaggio. 

Questa rubrica è per te, se stai pensando che qualcosa debba cambiare ma non hai ancora trovato il coraggio, o la direzione.
Se ti serve l’esempio concreto di chi ce l’ha fatta – non nel senso di “successo”, ma di verità.
Se sei in cammino.

E se anche tu hai fatto spazio, nella tua impresa o nella tua vita, scrivimi. Potresti essere la prossima storia da raccontare.

E se hai voglia di leggere o vedere un film sul tema:

Brené BrownI doni dell’imperfezione
Un invito a lasciar andare ciò che pensiamo di dover essere, per abbracciare con coraggio la nostra autenticità. La vulnerabilità come chiave di cambiamento.
Clarissa Pinkola EstésDonne che corrono coi lupi
Un viaggio negli archetipi femminili per ritrovare la forza profonda che ci abita, anche quando dobbiamo scegliere cosa lasciare andare e chi diventare.
Diana NyadOltre l’Oceano
La storia vera di una donna che, a 64 anni, attraversa a nuoto l’oceano da Cuba alla Florida. Una testimonianza sulla perseveranza, il desiderio, e il coraggio di non smettere mai di provarci.
Elena GranataBiodivercity
Un libro che parla di città, ma è una metafora perfetta anche per le nostre vite e imprese: come creare spazi fertili, aperti al futuro, capaci di accogliere la complessità e generare nuova vita.
Cheryl StrayedWild
Un memoir di rinascita e attraversamento: un viaggio fisico che diventa anche un viaggio simbolico, alla ricerca di una nuova sé. Fare spazio, qui, è lasciarsi dietro tutto il superfluo.
Maya AngelouLettera a mia figlia
Un’opera che raccoglie parole di guida, consapevolezza e amore, rivolte a ogni donna in cammino. Un libro da tenere accanto nei momenti in cui si ha bisogno di fare chiarezza.

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