Grinta: più del talento, la forza che ti porta lontano

“La grinta è passione e perseveranza per obiettivi a lungo termine. È resistere giorno dopo giorno, anno dopo anno, non solo lavorare sodo, ma restare fedeli a ciò che si ama.”
– Angela Duckworth (Grinta, Giusti Ed.)

In aeroporto, prima di partire per uno dei miei tanti viaggi di lavoro alle Maldive, mi sono lasciata incuriosire – e un po’ infastidire – dal titolo di un libro: Grinta.
La prima cosa che mi sono chiesta è stata: “Ma cosa intende dire con questa parola?”.

L’ho aperto in volo, seduta su uno scomodo seggiolino d’aereo, e man mano che procedevo nella lettura mi sono resa conto che le teorie di Angela Duckworth sulla perseveranza, la determinazione e il duro lavoro non erano concetti astratti: erano anche la mia storia.
Forse questa capacità di resistere e immaginare sempre nuove soluzioni nasceva da un’infanzia complicata, dalla voglia di evadere e costruire un altrove. Forse era un talento innato, o forse l’ho coltivato con il tempo. Di certo, mi è stato indispensabile per affrontare sfide personali e professionali, per non fermarmi al primo ostacolo e cercare sempre una via diversa quando quella davanti sembrava chiusa.

Duckworth distingue con chiarezza talento e impegno. Il talento può aiutare, ma è l’impegno costante – quello che lei chiama grit – a fare la differenza tra chi sogna e chi realizza. La grinta è una combinazione di passione a lungo termine e perseveranza: non si tratta solo di lavorare sodo, ma di amare ciò che si fa abbastanza da resistere quando diventa difficile.

Ho ritrovato questo spirito nella storia di Diana Nyad, che a 64 anni ha compiuto la traversata a nuoto da Cuba alla Florida, dopo molti tentativi falliti. Ha trovato le soluzioni ai problemi che l’avevano fermata, ha imparato da ogni errore e non si è arresa. Nel raccontare la sua impresa, Nyad ha condiviso tre lezioni:

  1. Non arrendersi mai – La perseveranza è possibile solo se il progetto ci sta davvero a cuore.
  2. Non è mai troppo tardi – L’età non è un limite, ma un alibi che possiamo decidere di non usare.
  3. Serve un team – Da soli si può arrivare lontano, ma con il gruppo giusto si può arrivare ovunque.

Le leader di oggi hanno bisogno di grinta non come virtù individuale isolata, ma come competenza strategica:

  • Passione per dare direzione alle scelte.
  • Perseveranza per resistere ai momenti di incertezza.
  • Mentalità di crescita per vedere negli ostacoli occasioni di apprendimento.
  • Capacità di costruire reti di supporto per trasformare gli sforzi individuali in successi condivisi.

Forse è proprio questo che mi ha spinto, oggi, a lavorare per creare un network di donne che siano solidali, generative, e pronte a sostenersi a vicenda. Perché la grinta è una forza silenziosa che, se condivisa, diventa inarrestabile.

La grinta non è stringere i denti: è tenere il cuore puntato nella stessa direzione, anche quando il vento cambia.

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